Poche (medaglie) ma buone
Lei è da considerarsi ormai una “veterana”, anche se in fondo è una ragazza che non ha ancora compiuto ventisette anni. Lui, invece, è un giovane “emergente”, anche se nel suo ancor breve curriculum sportivo può già vantare una partecipazione olimpica (a Londra 2012, quando aveva solo diciassette anni). Stiamo parlando di Genny Caterina Pagliaro e Mirco Scarantino, i due atleti che in questo momento sono i principali punti di riferimento del sollevamento pesi italiano e che sabato scorso, nella prima giornata dei campionati europei in corso di svolgimento a Tbilisi, in Georgia, hanno conquistato due “sofferte” medaglie continentali. Due bronzi di assoluto prestigio, anche se in cuor loro la Pagliaro e Scarantino speravano in un risultato ancora migliore…
La prima a scendere in pedana è stata Genny, che ha partecipato alla prova riservata alle atlete con un peso inferiore ai 48 Kg. In questa gara, la ragazza italiana nata a Rovereto, ma che ha vissuto sin da piccola a Caltanisetta, si è aggiudicata la medaglia di bronzo con un totale di 176 Kg sollevato tra l’esercizio di strappo e quello di slancio, subito alle spalle delle pesiste turche Sibel Ozkan Konak (oro con 179 Kg sollevati) e Nurcan Taylan (argento con 178 Kg).
Poi, poco dopo, è stata la volta di Mirco, impegnato nella prova riservata agli atleti con un peso inferiore ai 56 Kg. L’azzurro, anche lui siciliano (è nato a San Cataldo in provincia di Caltanissetta), ha conquistato il bronzo sollevando un totale di 259 Kg, lo stesso risultato conseguito dall’armeno Smbat Margaryan che però ha vinto l’argento per un peso corporeo leggermente inferiore a quello di Scarantino, mentre l’oro se lo è aggiudicato il moldavo Oleg Sirghi capace di sollevare complessivamente 264 Kg.
Per la Pagliaro, quello conseguito sabato è il settimo podio a livello europeo negli ultimi dieci anni! La conferma di una costanza di risultati ad altissimi livelli, anche se il terzo posto potrebbe sembrare un mezzo passo falso considerando che l’azzurra nelle ultime due rassegne continentali era stata capace di aggiudicarsi la medaglia d’oro. Per Scarantino, invece, si tratta del secondo podio europeo consecutivo, e anche per lui come per Genny forse alla vigilia ci si poteva attendere qualcosa di più, visto che lo scorso anno Mirco fu capace di conquistare la medaglia d’argento.
Entrambi gli azzurri, però, a ben guardare si sono resi protagonisti di due grandi prestazioni, soprattutto se si pensa che Genny è arrivata a questi europei in leggero ritardo di preparazione, complice un problema muscolare patito il mese scorso, e che Mirco dopo l’esercizio di strappo ha sofferto una contrattura al quadricipite che l’ha portato a salire in pedana per la prova di slancio zoppicando vistosamente.
Il sollevamento pesi italiano porta così a casa due importanti medaglie europee in pedana, ma nel frattempo continua a vincere soprattutto… fuori dalla pedana. Grazie alla determinazione di Antonio Urso, infatti, presidente della nostra federazione dal 2005 e di quella europea dal 2008, il nostro Paese continua da anni a essere in prima linea per una fermissima lotta al doping, problema con cui questa disciplina ha spesso dovuto fare i conti nel recente passato e con cui, purtroppo, deve ancora confrontarsi. Basti pensare che proprio nelle ultime settimane sono stati sospesi per uso di steroidi anabolizzanti undici pesisti bulgari (tra cui tre ex campioni d’Europa), e che pochi giorni fa ben ventuno sollevatori di peso indiani sono risultati positivi ai controlli antidoping per uso di sostanze proibite.
Purtroppo, quando di tanto in tanto si scoprono nuovi pesisti che “barano”, si rinnovano i pregiudizi di chi associa a questa disciplina solo l’idea di uomini e donne super muscolosi. Un’immagine sbagliata, frutto di uno dei tanti luoghi comuni di cui è spesso vittima questo sport. «Nei pesi conta soprattutto la tecnica e ancor più la concentrazione e la fiducia in se stessi»